venerdì 8 febbraio 2013

Tatiana & Alexander



SCHEDA DEL LIBRO:
autrice: Paullina Simons
titolo originale: the bridge to Holy Cross/Tatiana & Alexander
genere: romanzo  storico/sentimentale
editore: Rozzoli (collana "BUR" narrativa) brossura
pagine: 670 circa
prezzo di copertina: euro 10.90 (possibilmente trovabile scontato sui siti di vendita on-line) 
anno di pubblicazione: 2004

TRAMA:

Tatiana ha 18 anni ed è incinta. E' riuscita miracolosamente a scappare da una Leningrado sconvolta dall'assedio dei nazisti e a rifugiarsi in America, la terra delle opportunità. Ma ha perso Alexander, l'uomo della sua vita. Eppure qualcosa le dice che lui non può essere morto, che non la può avere abbandonata in quella nuova patria... Infatti Alexander è vivo, anche se ci sono giorni in cui preferirebbe non esserlo.
Prigioniero della polizia di Stalin,sottoposto a torture di ogni genere nell'attesa di essere giustiziato, per lui sarebbe facile arrendersi e morire, ma non può: in cuor suo sente che da qualche parte nel mondo, lontano da lui, Tatiana e quel bimbo che non ha ancora conosciuto lo stanno aspettando.
Così Tatiana e Alexander continuano le loro vite,l'una all'insaputa dell'altro, lontani e aggrappati soltanto al ricordo del loro amore che ha sconfitto il gelo e la fame, ha gridato più forte delle bombe ed è sbocciato contro ogni volontà, come un fiore sboccia nel ghiaccio e continua a crescere inesorabilmente.
Tatiana, continua a vivere e aspetta... ma lei, senza il suo Shura, non può attendere troppo.

LA MIA RECENSIONE:

Paullina non delude.
Ma perchè non avevo mai sentito parlare di lei?L'ho conosciuta ed amata alla follia dopo aver letto "il cavaliere d'inverno" e adesso, che ho terminato l'attesissimo e tanto agoniato seguito, l'ho definitivamente consacrata.
Parliamo di "Tatiana e Alexander":
il libro in se dura circa 670 pagine, meno de "il cavaliere d'inverno" ,ma il tempo che ho impiegato a terminare questo secondo volume è stato leggermente piu lungo.
Il primo libro è stato un fiume in piena che mi è scivolato veloce tra le dita in una cascata a strapiombo di sensazioni contrastanti.
Il secondo libro inizia su per giu come finisce il primo, ma con qualche descrizione in più e qualche particolare in piu e va avanti ripetendo spesso i fatti piu importanti che sono stati già descritti nel primo libro(questo è l'unico punto a sfavore, anche se a volte è stato utile).
Per lo piu nel primo libro era Tatiana a descrivere i luoghi e le vicende, adesso, nel secondo libro, Tatiana viene messa lggermente da parte, ogni tanto balza fuori un capitolo necessario a farci sapere lei come se la cava, ma per lo più il libro è incentrato sulle vicende e le difficoltà di Alexander in un grande arco di tempo(dal 1930 al 1946) che ci permette di conoscere ancora tante cose che di lui non sapevamo.
Appena ho aperto il libro,le prime pagine mi sono ritrovata a leggerle un po a rilento e alcune parti le ho persino lette sommariamente, tanto già sapevo cosa era accaduto, ma, man mano che la storia andava avanti, ho iniziato a riscoprire il vecchio stile della Simons, mi è ritornato tra le mani quel fiume(forse la Neva, o il Kama, chi lo sa), il libro ha iniziato a scorrere sempre piu veloce, e così sono andata avanti per tre giorni,leggendolo di giorno, e in parte anche la notte, per poi concluderlo, presto, in una cascata di immenso sollievo.
i punti a favore per questo libro sono molteplici: prima cosa tra tutte mi sono chiesta l'autrice come abbia fatto a pensare a tutto questo ben di Dio.
Secondo, ho amato i personaggio ancora di piu: la guerra li ha cambiati, li ha fatti crescere,lo stesso Alexander dice di sentirsi vecchio a 25 anni,ma, cosa piu fantastica e allo stesso tempo terribile, li ha resi forti e gelidi come due statue di ghiaccio e ,entrambi, tentano per anni di restare il piu a lungo possibile lontani da se stessi, da quei due giovani innamorati che erano prima che la guerra si impegnasse a distruggerli.
In oltre, ho trovato questo libro scritto meglio rispetto al primo: nel primo la scrittura è scorrevole e semplice,mai pesante o complessa... questo libro invece a tratti l'ho letto a fatica e mi è sembrato un po pesantuccio,la narrazione è piu complessa e richiede piu attenzione, ma gli stessi eventi,in fin dei conti, sono piu complessi e se la scrittura fosse stata troppo semplice non avrebbe reso giustizia ai fatti narrati.
In "Tatiana & Alexander"non si parla piu dell'assedio, delle razioni di pane che diminuivano, dei regolari bombardamenti che tatiana andava a sfidare sopra il tetto del quinto soviet...non ci sono piu le giornate al campo di Marte, al giardino d'estate,alla stazione del tram, al palazzo d'inverno, a Sant'Isacco...non ci sono i discorsi semplici e diretti tra i personaggi, non ci sono i colpi di tosse insanguinati di Dasha, le visite di alexander a casa Metanov...non c'è piu nulla di tutto ciò.
Ci sono giorni ancora piu bui ,desideri infranti, interrogatori snervanti, viaggi pericolosi, amici odiosi, prigioni, campi di lavoro forzato,castelli di reclusione...
C'è violenza a sangue freddo,tradimento,morte, fame...tanta fame...ma questa volta non più di pane...di GIUSTIZIA!

IL MIO VOTO: 5 CIPOLLINI PIENI PIENI (bellissimo) !!!




UN ESTRATTO DAL LIBRO:

-Niente durava in Unione Sovietica. Niente durava dentro il suo cuore. Aveva passato gli ultimi cinque anni insieme a ragazzi che potevano morire da un momento all'altro, di fronte a lui. Morivano mentre copriva loro le spalle, mentre tentava di salvarli, mentre li riportava all'accampamento. I legami con loro erano sinceri, ma non duravano. Durante la guerra aveva capito meglio di chiunque altro quanto fosse fragile la vita. Tatiana era sopravvissuta alla fame, aveva attraversato il Volga tra le tormente di neve, era entrata nella tenda di Alexander per mostrargli che nella sua vita c'era qualcosa di duraturo. C'era un filo che non poteva essere spezzato dalla morte, dal tempo, dalla distanza, dal dolore, dalla guerra o dal comunismo. Non si poteva spezzare, gli diceva Tatiana. Finchè io sarò viva, gli sussurrava tra le labbra, anche tu lo sarai, soldato. Ci credeva.-(PAG 298)

 CURIOSITà:

Un immagine contemporanea dell'isolotto di Ellis Island, con l'omonimo ospedale:
 Ellis Island è un isolotto situato nella baia di New York vicino alla Statua della Libertà e raggiungibile tramite traghetto. Ellis Island fu il punto di arrivo di milioni di immigrati da tutto il mondo, nel quale le autorità americane si accertavano delle identità degli immigrati e del loro stato di salute prima di farli entrare nel paese. Dopo vari controlli gli immigrati ricevevano il permesso di sbarcare e venivano accompagnati al molo del traghetto per Manhattan.
E' possibile trovare nel sito dei registri di Ellis Island il nome di qualche vostro lontano parente emigrato in America in cerca di fortuna.


IMMAGINE CONTEMPORANEA DEL CASTELLO DI COLDITZ:
IMMAGINE D'EPOCA

Durante la seconda guerra mondiale,il castello di Colditz è stato un famigerato sito di prigionia della Germania nazista. Conosciuto con il nome di "bad boys camp" era riservato ai traditori della patria, i disertori e i prigionieri di guerra ribelli.Venne per molto tempo considerato come un luogo senza speranze, senza via d'uscita, ma a Colditz ci furono piu "fughe fortunate" di quante ce ne siano state negli altri campi di prigionia nazista.

IMMAGINI DEL CAMPO DI PRIGIONIA DI SACHSENHAUSEN:
                                                                      entrata :

uno dei dormitori:
 due baracche della zona n.7:

Sachsenhausen fu uno dei piu importanti campi di concentramento nazista. Costruito originariamente per essere utilizzato dalle SS a scopo di addestramento, fu in seguito utilizzato dai nazisti tedeschi anche come campo di lavori forzati dove venivano deportati prigionieri di guerra e traditori della patria,oltre che gli Ebrei .In seguito,con l'arrivo dell'Armata rossa che scacciò i nazisti, il campo di Sachsenhausen entrò sotto il possedimento sovietico, e quindi divenne campo di concentramento e lavori forzati per gli stessi nazisti,i disertori sovietici e i traditori della madre patria Russia.




4 commenti:

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    Jack Hazut
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