venerdì 15 febbraio 2013

ASCOLTA LA MIA OMBRA DI MARC LEVY






 TRAMA:

 E se esistesse qualcuno capace di catturare la nostra anima, svelandone ogni segreto, ogni ferita? Quando capisce di possedere questo formidabile dono, lui è ancora un bambino, timido e isolato dagli altri. Sono le ombre la sua sola compagnia: la parte nascosta e più fragile di ciascuno di noi, ma anche la più trasparente, la più pura. Le ombre lo seguono, lo circondano, sempre pronte a sussurrargli all’orecchio frammenti di ricordi e di verità perdute. E, attraverso di loro, lui impara a riconoscere la sua vocazione: aiutare le persone in carne e ossa, curandole dai loro malanni e insieme restituendo loro desideri e risposte che credevano smarriti per sempre. Fino a quando, ormai medico, dopo anni trascorsi a cercare di guarire le vite altrui, non decide di prendere in mano la propria. Mettendosi sulle tracce dell’unica donna che per lui abbia contato davvero. Con Ascolta la mia ombra Marc Levy torna alle atmosfere magiche di Se solo fosse vero per celebrare la forza del primo amore. E regalarci il suo romanzo più emozionante, palpitante di umanità e soffuso di una luminosa, irresistibile tenerezza.

SCHEDA DEL LIBRO:

autore: Marc Levy
titolo originale: le voleur d'ombres
editore: Rizzoli , rilegato
prima edizione: aprile 2011
pagine: 213
genere: romanzo, narrativa rosa, surreale
prezzo di copertina: euro 18.00
prezzo "Ibs":  euro 5.00

LA MIA RECENSIONE:



213 pagine in una notte sola. Ho letto questo libro tutto d’un fiato, ci ho messo un bel po di ore, ma non potevo fare altrimenti:questo libro mi ha presa, catturata, Levy ha praticamente rubato la mia ombra per una notte e le ha raccontato una storia.

E mi è piaciuta.

OMBRE… si ,  più o meno è di questo che parla il libro, ma non delle ombre che tutti conosciamo, ma di un tipo di ombre diverse: quelle che parlano, che  cambiano padrone a seconda delle loro necessità, ma questo non succede a tutte, solo a quelle ombre  che entrano in contatto con il protagonista di questa storia. “Lui”(forse non tutti si sono resi conto che Levy non ha dato un nome al protagonista, forse perche non dovrebbe essere importante, di certo è una particolarità) all’inizio è soltanto un bambino, insicuro,  dall’aria un pò timida e triste, che vive con una madre dolce e un padre assente e troppo impegnato con il lavoro.

All’improvviso,però, senza capire come, questo bambino scopre di avere un dono speciale: sovrapponendo semplicemente la sua ombra a quella di un altro, può impossessarsi di essa, riuscendo persino a parlarle.

 La cosa,in un primo momento, lo spaventa, ma poco alla volta capisce di  poter usare questo suo dono per aiutare le persone che ne hanno bisogno. Per la prima volta parla con l’anima di un uomo, Yves, che soffriva a causa del suo passato, e decide di aiutarlo consolandolo con un gesto che lascia trasparire tutta la sua tenerezza e ingenuità infantile.

Ma Yves non è l’unico ad aver ceduto la sua ombra a quel bambino.

Un giorno il piccolo incontra Clèa , una ragazzina sordomuta che le persone adulte chiamano“ la ragazzina che non parla”(- gli adulti hanno una tremenda paura a pronunciare alcune parole, per me dire “muta” è molto meglio-) e lui scopre subito qualcosa di speciale in lei: Clèa è  sordomuta, ma ha un dono, quello della poesia aerea, con i suoi gesti sa parlare in un modo unico e stupefacente, sa scrivere parole nell’aria e quando ride, la sua voce sembra lo splendido suono di un violoncello. (-quando ho incontrato Clèa , mi sono reso subito conto che nulla sarebbe più stato come prima. A scuola i miei compagni sarebbero diventati verdi d’invidia nel sapere della mia amica sordomuta. Clèa disegna parole nell’aria :poesia atmosferica. Mio padre diceva sempre di non fare confronti, ogni persona è diversa: l’importante è trovare la differenza più adatta a noi. Clèa era la differenza adatta me .-)

Quando il ragazzino ,per farsi perdonare un gesto azzardato, sovrappone la sua ombra a quella di Clea, avviene lo scambio, e l’unica cosa che l’ombra della bambina riesce a dirgli è la parola ”aiuto”, ma all’inizio, la voce melodiosa e affascinante dell’ombra di Clèa  prende il sopravvento sulle parola urlata e il ragazzino non arriva a capirne il vero significato.

Sarà oltre dieci anni piu tardi, preso dalla voglia di ritrovare quella straordinaria bambina ormai perduta , che capirà finalmente cosa quell’urlo di supplica voleva significare: Clea non era sordomuta, ma autistica , e aveva comunque un dono speciale.

Questo libro mescola surrealismo e realtà in un modo stupefacente e disarmante. Gia dalla prima pagina, ci viene presentata la storia di un bambino, con una vita normale , con un tipo di vita che probabilmente molti bambini conoscono. Ma subito capiamo che la sua vita non è del tutto normale, perché lui parla alle ombre degli altri e queste gli svelano i segreti e le parole dolorose che gli uomini non riescono a pronunciare. Ed è con la semplicità e la tenerezza di un bambino che lui aiuta gli altri ,anche una volta diventato grande.

Questo libro è colmo di tenerezza e di parole dolci come quelle di un bambino, il protagonista stesso è un uomo che non è mai cresciuto, che è rimasto ancorato al suo passato,  alla sua casa piene di fotografie di lui piccolo in braccio a suo padre, alle lettere dolci e confortanti di sua madre, alle paste alla crema che mangiava col suo amico, alla melodiosa risata di Clea che vibrava nell’aria come la corda di un violoncello.

Questo è il primo libro di Marc Levy che leggo, “ascolta la mia ombra” è una lettura scorrevole e dolce, tanto dolce, proprio come la piccola Clèa, come il protagonista, come la sua mamma, come Luc.

Questo libro parla  di un bambino diverso, di un potere surreale , di un’amicizia bella e semplice, fatta di pasticcini alla crema e di abbracci fraterni;

Racconta un amore d’infanzia che non si è mai concluso, di un amore speciale, tra due persone speciali.

Questo libro è bello ma, ahimè, non perfetto:  la narrazione per i miei gusti è  troppo frettolosa, non ci sono  punti in sospeso, e dove sembra che ce ne siano, il fatto viene ripreso subito e immediatamente portato a termine.

La scrittura è semplice, tanto semplice da farmi pensare che l’autore avesse voluto rendere il bambino il narratore della storia, poi però questo bambino ha iniziato a ragionare in modo un po troppo maturo ed intelligente e allora ho capito che non era un bambino il narratore, ma un ragazzo piu grande.

Consiglio questo libro a chi vuole leggere una storia irreale ma che  ti faccia desiderare che sia vera. A chi ha voglia di  ascoltare le belle parole di un bambino innamorato di una bambina …innamorato della sua mamma … di suo papà.

IL MIO VOTO:
4 CIPOLLINI SU 5 
  



 L'AUTORE:

Questo signore dolce dolce (Marc Levy)  è uno scrittore francese, nato a Boulogne-Billancourt il 16 ottobre 1961. Ha dedicato la sua vita non solo alla scrittura ma ha lavorato anche per la  Croce Rossa e Amnesty International, e ha diretto per anni uno studio di architettura tra Parigi e New York. Il suo primo romanzo Se solo fosse vero, pubblicato nel 2000, è stato tradotto in più di quarantadue lingue.

UN ESTRATTO DAL LIBRO:

"-Se sapessi Clèa... Tu per me sei la più bella ragazza del mondo, le tue grida rauche fanno scomparire il grigiore dal cielo, la tua voce risuona come un violoncello e nessuno al mondo sa far piroettare gli aquiloni come te!- Queste parole le ho dette alle tue spalle. Di fronte a te, sono io a perdere la voce."





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